Uno dei più importanti cammini religiosi della storia è oggi un itinerario escursionistico frequentato e apprezzato da appassionati di tutto il mondo.
Le origini della via risalgono agli inizi del Medioevo quando i Longobardi segnarono un percorso di espansione attraverso gli Appennini, collegando la Valle del Po, centro del loro regno, con la Toscana e l’alto Lazio. Nell’anno 994 un particolare fatto segnò la fortuna di questa via. L’Arcivescovo di Canterbury, Sigerico, si mise in marcia e intraprese un memorabile viaggio di 1.800 chilometri, effettuando il primo pellegrinaggio completo fino a Roma. Oggi sempre più appassionati di trekking arrivano da tutto il mondo per scoprire, con zaino in spalla e a passo lento, le bellezze artistiche e ambientali delle diverse tappe attraversate dal cammino. Curiosità
Il nome ‘Francigena’ però deriva dai Franchi che, vinti i Longobardi, costituirono il Sacro Romano Impero, nell’ambito del quale il tracciato continuò ad essere arteria strategica del territorio, percorso da soldati, commercianti e viandanti.
Il suo diario, ricco di note e descrizioni dei luoghi attraversati e delle tappe, ispirò sempre più pellegrini a compiere il cammino spirituale fino alla Capitale del Cristianesimo, ottenendo l’indulgenza plenaria. La via Francigena divenne così, in breve tempo, uno dei tre maggiori pellegrinaggi cattolici del mondo, insieme a quello in Terra Santa e a Santiago de Compostela.
Lungo sentieri, mulattiere e strade di campagna il percorso è ben tracciato e permette di attraversare territori ricchi di storia e cultura, immergendosi in paesaggi naturali sempre vari, fuori dalle rotte del turismo di massa.
Nel 1994 la via è stata dichiarata “Grande Itinerario Culturale Europeo”, meritato riconoscimento della sua importanza storica e della funzione di collegamento interculturale tra i popoli del vecchio continente.
Itinerari
L’itinerario è ben segnalato e può essere seguito nell’articolazione delle tappe ufficiali o con tratte più brevi da adattare alle diverse necessità e permette di scoprire alcuni dei luoghi più belli d’Italia: dei 1.800 km di sviluppo complessivo, 800 sono in territorio italiano.
Può essere percorso a piedi, in bicicletta e, parzialmente, anche a cavallo.
Per la promozione della Via sono nate l’Associazione Europea delle Vie Francigene sul cui sito web è possibile trovare tutte le informazioni, comprese mappe e tracce scaricabili dell’intero percorso (www.francigena.eu), e AIVF ( associazione Internazionale via francigena) che si occupa di manutenere i sentieri e dare supporto per i posti tappa ( www.francigena-international.org)
Le ultime due tappe, da Campagnano a La Storta e da La Storta a San Pietro, attraversano il Parco di Veio, i comuni di Campagnano e Formello e il XV municipio di Roma.
Tappe
- CAMPAGNANO – FORMELLO - LA STORTA (Tappa n. 44)
24 KM, dislivello +300 mt, ca 7 ore
La tappa inizia dalla piazza principale di Campagnano attraversando il borgo e giungendo nella Valle del Sorbo dove si incontra il Santuario. Qui si cammina nel bosco, seguendo il corso del fiume che si attraversa su un ponticello; si arriva a Formello dove è possibile fare una pausa ristoro oppure concludere la passeggiata (8 km).
Se si hanno energie si continua percorrendo il centro cittadino e poi, dopo brevi tratti di strada asfaltata, ci si immerge di nuovo nella natura, giungendo in un’ampia zona ariosa, frequentata dagli appassionati di aeromodelli come campo di volo. Dopo l’attraversamento del fiume Cremera si prosegue per la omonima valle e si raggiunge il caratteristico Borgo di Isola Farnese. Da qui mancano ancora gli ultimi 2 km per La Storta, ma se si è stanchi è possibile percorrerli in autobus.
*al momento sul sito ufficiale è segnalata una variante temporanea dell’itinerario relativa a misure per il contenimento della peste suina
- LA STORTA – SAN PIETRO (Tappa n. 45)
19 km, dislivello + 400 mt, 5 ore
Dalla chiesa parrocchiale di La Storta, si percorrono i primi chilometri lungo la Via Cassia, dove è consigliabile procedere sul marciapiede sinistro.
Superato il Grande Raccordo Anulare, si penetra in un’oasi verde molto suggestiva: il Parco dell’Insugherata, che prende il nome dalla presenza di querce da sughero.
Riemergendo per un altro breve tratto su asfalto, lungo la Via Trionfale, si entra in un altro grande parco urbano, la Riserva di Monte Mario. Qui, con comodo e ben segnato sentiero, si sale prosegue a saliscendi fino a raggiungere un belvedere che ripaga lo sforzo regalando una vista unica e immensa su Roma.
Più avanti comincia ad apparire la visione della cupola di San Pietro che si raggiunge percorrendo nuovamente un tratto della Via Trionfale.