Ma quanti sono i ponti di Roma? Come si chiamano? Dove sono? Domande legittime considerato che anche a molti romani sfuggono queste informazioni o sono spesso confuse.
Per i turisti poi, il ponte è solo la scusa per una bella foto e per questo sono pochi quelli utilizzati e ricordati.
Proviamo allora, seguendo il corso del Tevere, a ripercorrere la storia dei principali ponti che si incontrano lungo l’itinerario da nord a sud, ricordando usi, aneddoti e curiosità ad essi legati.
I PONTI
- Ponte di Corso Francia
Arrivando gradualmente verso la città consolidata, si incontra il Ponte di Corso Francia, detto “Ponte delle Aquile” o Ponte Flaminio, imponente scenografia dal sapore imperialista che introduce al quartiere Parioli. Costruito negli anni Trenta come solenne ingresso alla parte nord della città, ha possenti arcate in travertino bianco che sovrastano il fiume, da cui si affacciano gigantesche aquile.
Il ponte è entrato nel cuore dei romani, soprattutto dei più giovani, per il film “Tre metri sopra al cielo”, tanto amato dagli adolescenti e tanto imitato, come si vede dalla presenza delle dichiarazioni d’amore scritte con le bombolette spray.
- Ponte Milvio
Nello stesso quadrante delle città si trova Ponte Milvio, o Ponte mollo, ribattezzato anche “Ponte dei lucchetti”, sempre per rimanere sull’onda del film di Moccia. Uno dei ponti più antichi di Roma, teatro di storiche battaglie, è oggi luogo di incontro dei giovani adolescenti di Roma nord, e non solo, che popolano anche i tanti locali che si trovano nei dintorni.
Una volta al mese, la riva destra nei pressi del ponte ospita un Mercato domenicale di Antiquariato e di Oggettistica molto apprezzato da residenti e turisti.
- Ponte Duca d’Aosta
Poco più avanti, all’altezza dello Stadio Olimpico, ecco il Ponte Duca d’Aosta: quotidianamente attraversato da fiumi di macchine, la domenica diventa pedonale e si riempie dei colori calcistici di quanti si avviano allo stadio per le partite.
Tutto ciò fa un po’ perdere di vista la qualità architettonica del ponte, costruito in epoca fascista per collegare i nuovi quartieri a nord con il centro della città, laddove prima c’erano solo tanti stabilimenti balneari molto vissuti ai romani durante l’estate.
- Ponte della Musica
Procedendo più avanti si riconosce il Ponte della Musica, dedicato al pianista e compositore Armando Trovajoli, inaugurato nel 2011, ha un design contemporaneo che ben si collega alle vicine strutture del quartiere Flaminio, il MAXXI-Museo delle Arti del XXI secolo e l’Auditorium Parco della Musica. Riservato al passaggio pedonale, è punto di incontro di quanti praticano sport, soprattutto nel week end, e degli appassionati di skate board che posso esercitarsi sulla pista realizzata sotto al ponte e circondata da tanti murales colorati.
- Ponte Risorgimento
Ancora oltre si incontra Ponte Risorgimento, che porta a Piazza Mazzini, inaugurato nel 1911 e considerato un esempio di innovazione e modernità per l’utilizzo del cemento armato. Un progetto previsto dal primo Piano Regolatore ‘Santjust’, nel quadro dell’opera di riordino urbano voluto dal grande Sindaco Ernesto Nathan.
- Ponte Giacomo Matteotti
Da lì si arriva facilmente, percorrendo il Lungotevere, a Ponte Giacomo Matteotti, proprio di fronte alla stele anch’essa dedicata al primo martire del fascismo. Il nome è scelto al termine della guerra nel 1945, a sostituire la precedente denominazione di Ponte Littorio.
A valle di Ponte Matteotti, sulla riva sinistra del fiume, c’è lo ‘Scalo del Pinedo’, una struttura architettonica con due scalinate, dedicata al pilota De Pinedo che con il suo idrovolante scese sul Tevere nel 1925. Proprio all’altezza dello Scalo c’è una piattaforma sul fiume che ospita l’Associazione Marevivo che da anni si occupa della cura e della difesa del Tevere.
- Ponte della metropolitana
A pochi passi c’è il Ponte della metropolitana, così come tutti lo chiamano da quando è diventato il passaggio della metro da un lato all’altro del fiume. Difficile trovare qualcuno che sappia che in realtà il ponte è stato dedicato a Pietro Nenni, dopo la sua morte, nel 1980.
I tre ponti successivi risalgono tutti al momento di grande sviluppo urbanistico, seguito all’Unità d’Italia, e risentono inevitabilmente dello stile “piemontese”.
- Ponte Regina Margherita
Il Ponte Regina Margherita, dedicato alla Regina d’Italia, collega piazza del Popolo con via Cola di Rienzo e si va a collocare a ridosso della zona del porto di Ripetta, allora ricca di attività mercantili e di stabilimenti balneari frequentati dall’aristocrazia romana.
- Ponte Cavour
Ponte Cavour, uno dei ponti più amati e riconosciuti da romani e turisti per la vista che regala sulla Basilica di San Pietro, è anche il luogo da cui, da moltissimi anni, il primo gennaio si assiste al tuffo nel fiume di Mister OK, anziano fiumarolo. Sulla riva sinistra si può visitare il Museo dell’Ara Pacis, con la teca progettata da Richard Meier.
- Il Ponte Umberto I
Il Ponte Umberto I, noto anche come Ponte di Piazza Navona, visto che collega il Palazzo di Giustizia, nel quartiere Prati, con Piazza Navona. Contemporaneamente alla costruzione del ponte furono edificati anche i Muraglioni per contenere le piene del fiume e impedire le frequenti esondazioni. La realizzazione dei Muraglioni, che nel tratto urbano si sviluppano per una lunghezza di 8 chilometri, ha modificato in modo drastico il tessuto urbanistico e l’impianto viario degli antichi rioni attorno al Tevere, eliminando interi isolati che si affacciavano sul fiume e le spiaggette di rena che ne caratterizzavano le rive.
- Ponte Sant’Angelo
Proseguendo si arriva al ponte più amato, più conosciuto e più fotografato: Ponte Sant’Angelo.
Una storia antica e di grande prestigio la sua, legata alle volontà dell’Imperatore Adriano che si fece costruire proprio lì, sulla riva destra, il Mausoleo a lui dedicato. E il ponte era proprio l’elemento di congiunzione con il Mausoleo, al tempo una sorta di cattedrale nel deserto.
Per molto tempo quindi il ponte non fu quasi mai utilizzato e bisognerà aspettare il Medioevo per veder riconosciuta la sua funzione di attraversamento per i pellegrini diretti alla Basilica Vaticana. Il nome del ponte però deriva non da Adriano, ma dalla leggendaria apparizione dell’Angelo, la cui statua, in cima al Castello, fu posta in ricordo della fine della pestilenza nel 590.
- Ponte Vittorio Emanuele
Il successivo Ponte Vittorio Emanuele, in memoria del re Vittorio Emanuele II, collega il Corso omonimo con il rione Borgo che si sviluppa attorno alla Città del Vaticano.
- Ponte Principe Amedeo
Il Ponte Principe Amedeo è da tutti considerato solo un utile collegamento tra il centro storico e il quartiere Aurelio, senza fascino e senza particolari meriti.
- Ponte Mazzini
Stessa sorte anche per Ponte Mazzini che collega Trastevere con Via Giulia, che ha un pizzico di fascino in più dovuto alla vicinanza con il Carcere di Regina Coeli. Sotto al Ponte, sulla banchina di Ponte Mazzini e fino a Ponte Sisto, ancora per poco si possono ammirare i resti del murales di William Kentridge, realizzato nel 2016 per celebrare alcuni eventi della storia di Roma. Al suo posto è già stata prevista una nuova opera: l'Associazione Tevereterno ha infatti indetto una CALL FOR PROJECTS in collaborazione con la Quadriennale di Roma e la vincitrice è risultata essere maria Teresa Alves.
La sua opera - come lei stessa ha spiegato - "è basata sull'importanza nella storia delle piante e del loro percorso di andata e ritorno".
- Ponte Sisto
Tra i più iconici, Ponte Sisto ha una lunga storia che risale all’epoca romana a cui corrispondono nei secoli interventi che ne hanno di volta in volta stravolta l’immagine.
Fortunatamente il restauro avvenuto per il Giubileo del 2000 ha restituito a Roma l’identità quattrocentesca del ponte, con il ripristino dei parapetti. Oggi rappresenta l’attraversamento essenziale per la movida notturna che si sposta da Trastevere a Campo dei Fiori.
- Ponte Garibaldi
Anche Ponte Garibaldi, costruito immediatamente dopo l’Unità d’Italia per far fronte al mutato quadro di mobilità urbana, unisce il centro della città con Trastevere ed è dedicato al cosiddetto ‘eroe dei due mondi’, che nel vicino Gianicolo lottò in difesa della Repubblica Romana contro i francesi.
Ed ecco quindi apparire fluttuante l’Isola Tiberina, collegata alla città da due ponti.
- Ponte Cestio
Ponte Cestio, che nella veste attuale non ha più niente dell’antico ponte romano, ma è pur sempre il collegamento tra l’Isola e la riva destra del fiume, e conduce alla Chiesa di San Bartolomeo o, più prosaicamente, alla famosa Trattoria di Sora Lella, da sempre tempio della cucina romana.
- Ponte Fabricio
Dall’altro lato, Ponte Fabricio ha invece mantenuto l’originaria struttura che gli consente di essere oggi il più antico ponte di Roma, con una storia di oltre 2000 anni. Questo non vuol dire che nel tempo non sia stato sottoposto a vari interventi di restauro e manutenzione, l’ultimo dei quali risale ai giorni nostri in occasione del Giubileo del 2000. E’ il più antico ponte se non si considera Ponte Emilio, meglio conosciuto come “Ponte rotto”, di cui ci sono rimasti suggestivi resti nel fiume, a ridosso dell’Isola. Un ponte danneggiato più volte dalla forza delle correnti nell’ansa del Tevere e che oggi rappresenta un elemento di grande fascino, specie quando è adeguatamente illuminato.
- Ponte Palatino
Ponte Palatino, è davvero poco riconosciuto e il suo nome è estraneo ai più. I romani lo chiamano il “Ponte inglese”, perché i sensi di marcia sono invertiti. Realizzato alla fine del l’Ottocento per supportare il maggiore movimento proprio di una Capitale, è utilizzato principalmente per l’attraversamento in auto, nonostante offra un meraviglioso panorama sull’Isola Tiberina e sul Ponte rotto. A fianco del ponte, si riesce a vedere un arco in travertino con una storia davvero importante: è la Cloaca Massima, una delle più antiche condotte fognarie costruita alla fine del VI secolo al tempo degli ultimi re di Roma.
- Ponte Sublicio e Ponte Testaccio
Proseguendo si giunge a Ponte Sublicio, che connette l’Aventino con Porta Portese, ricostruito nel XX secolo, non ha più nessun elemento di continuità con l’antico ponte di cui conserva solo il nome, realizzato nel VII secolo. Allo stesso modo, Ponte Testaccio è un ponte del secolo scorso, costruito nel secondo dopoguerra senza alcun elemento di fascino ma con la funzione di condurre al complesso dell’ex Mattatoio che oggi ospita un importante polo museale di arte contemporanea e alcuni spazi della facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre.
- Ponte San Paolo, Ponte dell’Industria e Ponte della Scienza
A seguire altri due ponti moderni che introducono ai quartieri Portuense e Ostiense: il Ponte San Paolo, oggi ponte ferroviario e il Ponte dell’Industria, meglio conosciuto come “Ponte di ferro”.
E infine l’ultimo in ordine di tempo, ecco il Ponte della Scienza dedicato a Rita Levi di Montalcino e inaugurato nel 2013. Un ponte ciclo pedonale non abbastanza valorizzato anche a causa del ritardo complessivo nella risistemazione della zona dei Gazometri e dell’ex area industriale del quartiere Ostiense.
- Ponte Marconi
Ponte Marconi, rappresenta la prosecuzione di Viale Marconi verso l’EUR e la sua costruzione ebbe infatti inizio nel 1937, per consentire l’accesso al nuovo quartiere creato in funzione della prevista Esposizione Universale del 1942. La guerra ebbe il sopravvento, l’esposizione annullata e il ponte fu completato solo nel dopoguerra. Da Ponte Marconi oggi partono i battelli che con una affascinante navigazione conducono fino al Parco Archeologico di Ostia Antica, sito archeologico di importanza mondiale, protetto dall’UNESCO.
- Ponte della Magliana e Ponte della Scafa
A seguire il Ponte della Magliana, risalente al secondo dopoguerra ma già pensato e progettato negli anni Trenta, sempre con la finalità di collegare il nuovo quartiere dell’EUR.
Infine, l’ultimo ponte prima della foce: Ponte della Scafa che collega Ostia con Fiumicino.
Prima della bonifica delle paludi dell'Agro Romano alla fine del XIX secolo, ad opera di braccianti ravennati, le sponde del Tevere presso l'Isola Sacra erano collegate da una barca detta «la scafa», da cui il nome sia del futuro ponte che della strada. L'attuale ponte fu progettato nel dopoguerra e inaugurato nel 1950 ma la sua stabilità è stata più volte messa in discussione fino ad arrivare anche alla chiusura in anni recenti, con conseguenze catastrofiche per il traffico. Nel frattempo, con grandi lentezze, prosegue la costruzione del nuovo ponte a fianco a quello esistente.