Morlupo è un piccolo borgo, a pochi chilometri dalla Capitale, immerso nel paesaggio collinare tra il Parco di Veio e la Valle del Tevere.
Inoltrandosi lungo la strada principale, Corso Umberto I, si arriva in Piazza Armando Diaz, cuore pulsante del borgo.
Qui si trovano la Biblioteca Comunale, il Palazzetto Borghese e la terrazza Belvedere da cui si ammira un ampio panorama sulla valle e sul centro storico.
Ripercorrendo Corso Umberto I in senso opposto si possono visitare il Castello Orsini e la Chiesa di San Giovanni Battista.
Tappe consigliate
- Chiesa di San Giovanni Battista
Chiesa principale del paese, risalente al IX secolo, è stata fortemente restaurata tra ‘800 e ‘900 per problemi di stabilità. Gli interventi di quegli anni hanno compreso però anche dei rifacimenti che ne hanno cambiato l’originale aspetto. All’esterno svetta il campanile alto 40; all’interno si segnala la tela raffigurante la Circoncisione, conservata nella cappella omonima, e attribuita alla scuola del Durer. - Chiesa della Madonna delle Grazie
A poca distanza dalla piazza principale si trova questa chiesetta a cui è legata una speciale tradizione chiamata ‘la covata’. Si tratta di un dono offerto alla Madonna, l’8 settembre, giorno della festa, che consiste in noci ‘covate’ ovvero conservate in un luogo nascosto durante tutto l’anno. - Palazzetto Borghese
Addossato al fianco della collina, l’edificio fu costruito all’inizio del 1600 in posizione strategica tra le due principali strade del paese: Corso Umberto I, la direttrice verso Roma, e Via Cesare Battisti che conduce a Capena e alla Valle del Tevere. L’aspetto compatto e possente del palazzo si apprezza a pieno dalla piazza dove si trova il grande portale d’ingresso.
All’esterno si riconosce lo stemma della famiglia Mattei ma più tardi passò ai Borghese. Oggi è proprietà comunale e sede di numerosi eventi culturali. - Castello Orsini
Realizzato a fine 1500 dagli Orsini, sui resti della precedente fortificazione, si sviluppa attorno ad un cortile quadrato. Per avere il pieno controllo sul territorio fu dotato di due ingressi simmetrici: uno verso la piazza principale, Piazza Giovanni XXIII, e l’altro verso Porta Romana e il borgo vecchio. La torre difensiva fu collegata successivamente al Castello mediante un passaggio coperto. - Antica Via Flaminia
Nel 2007, durante alcuni lavori, è stato ritrovato un tratto di strada antica lungo circa 90 m.
La via, che ancora in gran parte mantiene il tipico basolato romano, collegava l’abitato con Capena Vecchia ed era molto frequentata come dimostra la presenza di diverse tombe poste lungo l’asse viario. Attualmente l’area, seppur recintata, è visibile da via di San Michele. - Casalaccio
All’interno del Parco di Veio, lungo il sentiero che collega Morlupo con Castelnuovo di Porto si trova un rudere di origine romana. Si tratta di un’antica villa rustica dotata di una piccola cisterna per la raccolta dell’acqua piovana e collegata ad una serie di canaletti. Il sito è ben conservato anche grazie al recente restauro.
Piatto tipico
- La gastronomia tradizionale è uno dei punti di forza del paese, grazie agli storici agriturismi che permettono di degustare i piatti tipici.
La vera ricchezza di queste terre è la vastità di terreni, lavorati e curati durante l’intero anno per procedere, nel mese di ottobre, alla raccolta e molitura delle olive per la produzione del tradizionale olio locale. - Una delle più importanti caratteristiche del territorio morlupese era la grande quantità di vigneti e la produzione del tipico vino locale che risiede in queste terre da sempre.
Fino agli anni 60 vicino la chiesa di San Rocco si trovava la cantina dei Di Fani che imbottigliava il vino e lo trasportava coi cavalli fino a Roma. Il nome della cantina era “Scentella”.
Un’ode al prelibato vino di produzione morlupese è presente nella commedia "Le Due Contesse" di Giovanni Paisiello, uno dei musicisti più influenti nella scena europea di fine '700. Il testo della commedia, in
Italiano, è scritto da Giuseppe Petrosellini, librettista tra gli altri di Salieri e di Mozart. Nel testo i protagonisti raccontano dei propri viaggi seduti a tavola e tessono le lodi del clima e del vino di Morlupo: "Ho veduto
molte città e paesi...Morlupo poi. Che paese! Che clima! Che vino prelibato! Quindici giorni mi ci son fermato"..."Quel vino di Morlupo...mi è rimasto nel cuore!" e grazie a questa opera la fama del clima e del vino prelibato di Morlupo arriva nei maggiori teatri europei.
Tradizioni artigianali
- Produzioni enogastronomiche, in particolare: olio, vino, miele, salumi e prodotti caseari.
- Lavorazioni del ferro e del legno.