Biodiversità ed ecologia
In termini di biodiversità, ossia ricchezza e varietà di specie vegetali e faunistiche, il Tevere costituisce un ecosistema particolarmente ricco. Una sorta di infrastruttura idrica che mette in connessione il complesso ambientale urbano - composto da ventuno aree naturali protette, numerose ville e parchi storici - con le distese agricole e le riserve verdi che si estendono attorno alla Capitale. Come ben spiegato nel testo di Bruno Cignini, disponibile integralmente tra gli approfondimenti, il Tevere è un vero e proprio corridoio ecologico che permette la conservazione e il passaggio di molte specie di piante e animali la cui sopravvivenza è legata al fiume e al suo specifico habitat. Nel corso dei secoli tante sono le vicende avvenute intorno al fiume. Dal Medioevo all’Unità d’Italia molte furono le esondazioni, alcune particolarmente violente, come ricordano le targhe che segnano il livello raggiunto dal fiume, sui muri di chiese e palazzi nei rioni storici. Nel dicembre del 1870 il Tevere si alzò di 17 mt oltre il livello medio e le acque invasero larga parte del centro città, comportando ingenti danni. Dopo questo episodio si decise di procedere alla costruzione di barriere protettive, alti argini in muratura chiamate da subito ‘Muraglioni.
Basti pensare alle oltre 60 specie di uccelli, in gran parte migratori, che animano l’ambiente fluviale e alle oltre 600 diverse tipologie vegetali che sono state censite nell’area del Tevere.